martedì 29 marzo 2016

Danza Teatro_ Ronciglione Programma

- sinossi -

GEOMETRIE DELLA PASSIONE
MDA PRODUZIONI
ideazione e coreografia: Aurelio Gatti
drammaturgia
: Cinzia Maccagnano, Aurelio Gatti
fonti: Omero, Eschilo
musiche: Corelli,Grieg, Mahler,Tartini
con
Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Aurelio Gatti

Perchè Clitennestra?
Probabilmente la necessità di indagare ulteriormente su questa figura chenelle diverse sfaccettaturerisulta sempre ridotta allo stereotipo della donna passionale. Eppure c'è poca passione nella figura ritratta da Eschilo quando annunzia la vittoria su Troia e tutt'altro che passione inducono le parole taglienti della figlia Elettra o le evocazioni di Crisotemi.
Eppoi
l'incontro con Cassandra. Altra donna costretta ad un primato di sofferenza per la sua veggenza....... cosa conosce questa donna della regina Clitennestra?
Geometrie
fin troppo linearitrattandosi di mitoserrano questi due personaggi femminili assoggettati allo stesso uomo. E il sentimento che ne nasce va oltre la passione.
Chi
è dunque Clitennestra?
Figlia
di Giovee di Leda moglie di Tintaro re di Sparta. Clitemnestra aveva sposato Tantalofiglio di Tiestee siccome a Tindaro dispiaceva di esser legato in parentela col figlio d'uno scelleratocosì indusse Agamennone a vendicare l'uccisione del padrepromettendogli la mano di Clitennestradalla quale ebbe quattro figliOresteElettraIfigeniae Crisotèmi. Quando partì con la sua flotta per la guerra di Troia, e fu costretto a sacrificare a Diana la figlia Ifigeniaper indurre Clitennestra a portargliela da Argole fece credere che intendeva sposarla con Achille: e di questa crudele menzogna del marito - Clitennestra serbò tenace memoriaanzi dell'odio concepitoda alloracontro di luisi fece una giustificazione dell'adulterio compiuto con Egisto.
Ma
come mai ella avrebbe potuto giustificarsi di aver cercato di far morire anche il proprio figlio Oresteil quale sarebbe stato impedimento agli ambiziosi propositi dell'amante di leiEgistod'impadronirsi del regno di Argo? Per fortuna di Orestela sorella Elèttrache vegliava su di luiriuscì a sventare le insidie della madre disumanae ad allontanare il fratello chedi venuto adultoper vendicare il padreuccise Egisto difeso disperatamente da Clitennestracontro la quale si volse volontariamenteo a casoil ferro del figlio.
Clitennestra è una donna ammalata d'odio e di amoreè la testimonianza pubblica di una donna-moglie-madre-amante dotata di una femminilità spietata e di una tenerezza feroceè la silenziosa e lucida autodifesa di una donna sola prima e alla fine, di fronte alla condanna per l'uccisione del marito Agamennone.
Ella
pare non conoscere paura incertezzapiuttosto compiacimento per la vendetta nei confronti dell'uomo che l'ha abbandonata. La sua furia sembra essere una furia sacrificale guidata da una Dike atavica. Clitennestra è cosciente di non essere colpevole innocente: un demone vendicatorea lungo sopitosi è impadronito di lei.
Non c'è altrodissimulatrice e superbaambigua e ferocetenera e beffardaClitennestra è una donna in attesa. è un delirio di immagini che gemmano dalle sue paroledai gesti asciuttiquasi domestici. Evocazioni create a sedurre più che a farsi dominare dalla ragione.
Testimone in attesa è anche Cassandraa cui è chiaraoltre il presagiola sorte.
Un doppio viaggio -quello reale e quello immaginato, vissuto attraverso l’aspettativa, l’attesa, la percezione diversa e dilatata della realtà e del sentimento-in cui gli incontri diventano la possibilità di trasgressione, la possibilità di dire e dare se stessi, la possibilità di “cogliersi” l’un l’altro, realizzando forse il desiderio di poter amare e di vivere pienamente la "furia" amorosa e che rimangono – invece - una possibilità inespressa, inattuata .. Eppure nessun dualismo affannoso, tutte le sensazioni e gli stati d’animo che naufragano in breve nell’incertezza solita, si infrangono nel ritorno alla realtà di sempre, lasciandosi l’attimo alle spalle - doloroso, alla memoria. L’arrivo coincide con la consapevolezza della propria impotenza a comunicare e vivere ciò che si ha idealmente provato.

 



LAS ROSAS
VERA STASI
di e con Caterina Genta e Marco Schiavoni

Si tratta di uno spettacolo in cui i linguaggi della danza, delle arti visive e della musica si intersecano in un insieme armonico per trasmettere le emozioni intense e vibranti della poesia di Federico Garcia Lorca.
Spettacolo contemporaneo per la multimedialità e l'attualità dei contenuti con un sapore vagamente retrò, vicino al cabaret nordeuropeo: musica, canzoni, videografie e danza. Le poesie sono cantate da Caterina Genta in lingua originale; in parte recitate in italiano in parte danzate in un contesto videografico che amplifica le suggestioni del testo. Marco Schiavoni, compositore e polistrumentista e autore dei video, veste queste semplici melodie con sonorità e armonie contemporanee per dare alla musica un aspetto multiforme, con atmosfere andaluse, cromatismi e ritmi metropolitani. Gli arrangiamenti spaziano dal classico pianismo espressionista alla canzone popolare. 
Sul grande rettangolo bianco autoportante che fa da fondale e che sempre più si trasforma in uno schermo cinematografico vengono proiettate immagini coerenti con i versi recitati o cantati. Per facilitare la comprensione dei testi in spagnolo vi scorrono anche le parole delle poesie tradotte in italiano. Particolarmente efficaci sul piano visivo i momenti in cui il corpo della danzatrice si fonde con le immagini proiettate sullo schermo e poi se ne distanzia conferendo all'immagine bidimensionale rilievo e profondità. 
La musicalità della lingua originale cantata e resa fruibile dalle traduzioni in video e dal vivo, la scelta delle opere, la composizione delle musiche originali, l'intreccio tra musica, danza, poesia, letteratura, canto, immagini, le videografie sono i punti di forza di questo lavoro. Lo spettacolo concerto è il risultato e la sintesi degli anni di lavoro dedicati alla creazione delle opere del Progetto Lorca. 

Progetto Lorca nasce nel 2006 grazie al sodalizio artistico tra il compositore e videografo Marco Schiavoni e la danzatrice, cantante, autrice Caterina Genta. L'intento è quello di trasmettere la profondità e l'attualità dell'opera di Federico García Lorca, "una poesia da aprirsi le vene" , utilizzando diversi media artistici e proponendo al pubblico alcuni tra i testi meno conosciuti ma che aiutano ad avvicinarsi ancora più intimamente all'autore. Il progetto comprende cortometraggi, registrazioni audio, videoclip, spettacoli multimediali, concerti.  






LE NOTTI BIANCHE
AREA 5 TEATRO
Liberamente tratto dall’omonimo racconto di Fedor Dostojevskij
con Barbara Bracci (danza) Simone Balletti
regia Marco Paoli

Lo spettacolo narra di una incredibile e straordinaria storia d’amore tra un uomo, solitario e sognatore, e una donna innamorata, in attesa di un evento per lei necessario; una notte sui ponti di San Pietroburgo, i due si incontrano per caso, ed è sull’incontro, anzi sullo scontro, di due mondi opposti, con i diversi modi di intendere e vivere l’amore, che si sviluppa “Le Notti Bianche”. Lui sognatore ha costruito sulle ceneri di un amore turbolento, compiuto e poi finito, il suo mondo fatto di ricordi e osservazione dell’altrui vivere. In questo suo mondo, onirico, ha smesso di aspettare qualcosa o qualcuno, non vive di illusioni. Lei viene da un amore incompiuto, nel quale ha costruito una vita di speranze e aspettative. In una notte a San Pietroburgo i due si incontrano e danno vita ad una serie di appuntamenti che li porteranno in un mondo fino allora sconosciuto. Un dialogo a perdifiato, dove i due si permettono la confidenza e l’intimità degli amanti, senza però che questo amore si compia. Lei è frenata, l’attesa per l’evento fatale la distoglie continuamente dalla sostanza di quell’incontro, lui invece ci crede, ma la sua esperienza passata lo inibisce. Un flusso continuo di sentimenti senza sfogo, un racconto privo di catarsi, fino all’epilogo quasi scontato. L’amore non vince, vince la tradizione e il racconto eterno delle consuetudini, lasciando lo spettatore a chiedersi perché non è accaduto quello che sembrava inevitabile.
In questo contesto ci è sembrato naturale affrontare lo spettacolo con una contaminazione tra teatro e danza, tra gesto e parola, tra il detto e il non detto.
Lui parla e si mostra nudo a lei, che invece lascia che sia il gesto, il movimento del corpo a narrare la sua natura.
Teatro, danza e musica a raccontare una storia di incredibile attualità.