Giunta
alla sua quinta edizione,
il progetto ALTERazioni
torna
alla Rocca Colonna con una serie di appuntamenti dedicati alla nuova creazione coreografica:
Novembre
·
sabato
23 -
ore
21
ALTERAZIONI
- danza
IMPRONTE
Marika
Vannuzzi
coreografia
e interprete
musiche
Philip
Glass, Giovanni Sollima, Philip Glass&Fodai Musai Suso, Arvo Part
produzione
TOCNA
DANZA
Impronte
come
le
orme
lasciate
sulla
terra,
la
Scrittura
testimonia
il
segno
del
passaggio
in
questa
vita
del
suo
autore.
Due
straordinarie
donne,
Virginia
Woolf
ed
Alda
Merini,
legate
dai
versi
di
“Terra”:
in
cui
la
Merini
sembra
raccogliere
un
lascito,
un
testamento
di
Virginia
Woolf
.
Le
impronte
sulla
terra
di
chi
ha
scelto
l'acqua
come
compagna
dell'ultimo
viaggio
verso
il
sogno
di
un
esistenza
libera.
“Lascio
a
te
queste
impronte
sulla
terra
tenere
dolci,
che
si
possa
dire:
qui
è
passata
una
gemma
o
una
tempesta,
una
donna
che
avida
di
dire
disse
cose
notturne
e
delicate,
una
donna
che
non
fu
mai
amata.
Qui
passò
forse
una
furiosa
bestia
avida
sete
che
dette
tempesta
alla
terra,
a
ogni
clima,
al
firmamento,
ma
qui
passò
soltanto
il
mio
tormento.”
Alda
Merini
Abbozzi
e Studi di DANZE ROTTE nella Bolla di Pasolini
Set
d’improvvisazione con Benedetta
Capanna
Musica:
autori vari
produzione EXCURSUS
Mi
nutro di parole e di immagini che non sempre capisco. E non me ne
importa nulla ora di capire, mi toccano, e questo mi basta. Mi basta
sentire ora, sentire la vita… l’esclusività e l’esclusione.
Viaggio viaggio nella loro bolla lontano e sempre più vicino.
Raccolgo
i pezzi del mio cuore rotto in un pugno … si è rotto o sono forse
nata così? Lo sento questo cuore tra le mie danze rotte … Lo sento
sempre in quel TRA, in quell’istante che è tutto ciò che sta in
mezzo, in quel passaggio, in quel divenire … in quel potenziale che
sta per esplodere e forse mai esploderà … come le parole… Tutto
ha la forma di zigzag come le mie risate timide e di isteria … come
il mio non senso…
E
vago senza meta nelle strade sfatte di questa splendida prigione
città…
“Non
voglio essere solo. Ho un’infinita fame d’amore, dell’amore di
corpi senza anima”Pier Paolo Pasolini