COMUNICATO STAMPA
Al Teatro Garibaldi di Enna
e al Museo Riso per Contemporaneo
sensibile
Aurelio Gatti mette in scena il Guerrin Meschino di
Bufalino
Enna, Teatro Garibaldi, martedì 8 ore 21
Palermo, Palazzo Riso, mercoledì 9 aprile ore 21 e
giovedì 10 aprile ore 21
http://contemporaneosensibile.blogspot.it;
www.palazzoriso.it
Martedì
(8 aprile ore 21) al Teatro
Garibaldi di Enna e poi nella grande sala del
secondo piano di Palazzo Belmonte Riso,
dove da un mese si tiene la rassegna dedicata ai nuovi linguaggi
della scena Contemporaneo Sensibile,
organizzata dalla direzione del Museo d’arte contemporanea della
Sicilia Palazzo Riso, Capuantica Festival, Estreusa e Circuito Danza
Lazio, in collaborazione con Teatri di pietra e Una danza in Sicilia,
mercoledì 9 alle ore 21 (replica giovedì 10 aprile, alla stessa
ora) sarà messo in scena lo spettacolo
di teatro-danza “Il viaggio del Guerrin Meschino”,
una produzione Estreusa/ Mda Produzioni Danza, tratto
dal “Guerrin Meschino” di Gesuldo Bufalino da Sebastiano Tringali
e Aurelio Gatti, il primo anche in
scena con Cinzia Maccagnano, Gabriella Cassarino e le danzatrici
Carlotta Bruni e Rosa Merlino; il secondo che
firma anche la regia e le coreografie.
Il
“Guerrin Meschino” di Bufalino (pubblicato per la prima volta nel
1991) è una delle opere meno note dello scrittore e poeta di Comiso,
ma rappresenta uno dei testi in cui maggiormente emerge il bagaglio
culturale del Bufalino lettore : gli aspetti fondamentali del genere
cavalleresco sono perpetrati attraverso il recupero di una vicenda
narrata da Andrea da Barberino alla fine del XIV secolo e in cui si
ritrovano le influenze delle altre grandi opere di questo
plurisecolare filone letterario.
Il
testo di Bufalino è un romanzo che mostra uno scenario fantastico
dove interminabili e inconsueti eventi si intrecciano con gli enigmi
dell’esistenza. Quel che vi si scorge sin dalle prime pagine è lo
straniamento favolistico della storia, raccontata da un puparo. Il
contesto ambientale è medioevale anche se il tema di fondo è tipico
del presente o, meglio, di ogni tempo. Il mondo qui appare come
impigliato in una ragnatela di subdole parvenze che fanno disperdere
il senso dell’identità ed è babelica rappresentazione di un
vorace nulla. Così che, la favola stessa, perdendo la sua
fisionomia, muta la funzione nel naufragio delle esperienze.
Il
fertile immaginario di Gesualdo Bufalino è avvincente e si manifesta
in una scrittura arcaica, visionaria e metaforica. Sul gioco
dell’invenzione, lo scrittore ridà così vita al Guerrino,
mostrandolo alla ricerca della propria origine. Il termine “Meschino”
equivale a “misero”, e sta a indicare una condizione di
solitudine in conseguenza della sua nascita a lui ignota. E infatti
Guerrino è un trovatello che non conosce i genitori, essendo stato
rapito dai corsari. Poi la vicenda s’infittisce fino ad assumere i
connotati dell’impresa cavalleresca: ne nasce un singolare viaggio
dall’atmosfera iniziatica, ricco di intrecci tenebrosi.
«Ciò
che maggiormente colpisce è la cornice in cui Bufalino inserisce
tutto ciò – scrive Aurelio Gatti nelle note
di regia - la vicenda cavalleresca, infatti,
è messa in scena da un vecchio e lamentoso puparo che fin dalle
prime battute rende chiara la propria rassegnazione nel trascorrere
la parte conclusiva dell’esistenza. Egli si paragona a un pupo, i
cui fili sono manovrati dalle mani sapienti del destino, pronto a
gareggiare e vincere al gioco delle tre carte (nonostante il
protagonista conosca il trucco che gli garantirebbe il trionfo). Non
c’è tuttavia possibilità di scampo di fronte al fato. E' la
storia oscura di un giovane che si tramuta, per le azioni compiute,
da orfano in valoroso cavaliere cercando di riscattare una condizione
di partenza sfortunata. Il carattere di Guerrino è parallelamente
sovrapponibile a quella del puparo, costituito da un misto di
solitudine, malinconia e perpetua instabilità. Nel seguire le sue
vicende, si è catapultati in un mondo ricco di creature magiche,
prove da superare, donzelle da salvare (il cui amore nasce e muore in
pochi attimi), tornei cavallereschi, trasposizioni oniriche e onori
da riconquistare. Bufalino conduce l’eroe fino agli ultimi tre
ostacoli da scavalcare per porre fine alle sue sofferenze e ottenere
il giusto riconoscimento per i suoi sforzi: la conoscenza dell’ignota
famiglia e la conseguente perdita di quel sentimento di abbandono
straziante che ne ha contraddistinto la vita intera. Ma,
improvvisamente, tutto termina in maniera inconcludente: il puparo
non termina la messa in scena dell’opera per stanchezza e il pupo,
accorgendosi di essere una marionetta i cui fili sono avvolti nelle
mani di altri, non proseguirà oltre.
Sotto
questa lente d’ingrandimento, l’interruzione del racconto nel
racconto appare come una conclusione più che completa e
giustificata; l’incompiutezza appare costituita da un inizio e da
un termine ben circoscritto in cui tutto conserva un significato
nitido e trasparente, già suggerito altrove dallo stesso autore. Un
significato che sarebbe andato perso nel caso il lettore fosse venuto
a conoscenza di un pronosticabile lieto fine per la storia del
semplice Guerrino; egli si sarebbe completamente riscattato: non più
meschino ma
ricompensato dagli onori, dalla gloria e dall’immortalità
letteraria, lontanissimo dal suo omologo puparo condannato alla
stanchezza, all’oblio della memoria e alla mortalità terrena».
Lo
spettacolo “Il viaggio del Guerrin Meschino” sarà messo in scena
anche
martedì 8 aprile alle ore 21 al
Teatro Garibaldi di Enna
biglietti
euro 10
Ufficio
stampa - Contemporaneo Sensibile
GNC
Press
Lavinia
D’Agostino mob 347 4771063
Gianni
Nicola Caracoglia mob 3426155638
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gncpress@gmail.com
“CONTEMPORANEO
SENSIBILE”, IL CALENDARIO DEGLI SPETTACOLI:
Mercoledi 9 e
giovedi 10 Aprile
“Il
viaggio del Guerrin Meschino”
Produzione Estreusa/
Mda Produzioni Danza
Da Gesualdo
Bufalino, drammaturgia Sebastiano Tringali e Aurelio Gatti
Regia e coreografia
Aurelio Gatti
con Sebastiano
Tringali e Cinzia Maccagnano
con Gabriella
Cassarino e le danzatrici Carlotta Bruni e Rosa Merlino
Sabato 26 Aprile
“Novecento”
Produzione Spaziotre
Dal monologo di
Alessandro Baricco
con Carlo Vitale
musiche Mariano
Bellopede, luci Gianni Caccia
regia Enrico Santori
e Carlo Vitale
Venerdì 2 e
sabato 3 maggio
“Un’ora
tutta per me”
Produzione Babel
Crew
Primo capitolo del
"Dramma in corpore"_una trilogia
con Simona
Argentieri
drammaturgia e regia
Giuseppe Provinzano, coreografia Simona Argentieri
Venerdì 9 e
sabato 10 maggio
“Weltflucht”
Produzione
Ritmi sotterranei
Musiche
Mozart, Julia Kent, Olafur Arnalds, Jun Miyake, Anthony And The
Johnsons
Regia e coreografia
Alessia Gatta
Danzatori Gioele
Coccia, Viola Pantano, Marco Grossi, Giacomo Sabellico
Informazioni
Orario
spettacoli tutti i giorni ore 21, domenica
ore 17.30
Biglietti
euro 13 intero, euro 10 ridotto
Biglietteria
Museo d’arte contemporanea della Sicilia – Palazzo Riso
Corso
Vittorio Emanuele n. 365, Palermo tel. 091587717